VIVO D'ORCIA - MARASMA DI INCONTRI NEL
BOSCO DEL VIVO
DOMENICA MATTINA, NEGLI SPLENDIDI SCENARI DEI BOSCHI DEL VIVO D'ORCIA,
SI E' SVOLTA LA 3^ SALI SCENDI ALLE SORGENTI, SPLENDIDO, ANCHE
QUESTA VOLTA IL RINNOVATO PERCOSO, CHE HA VISTO UNA NOTEVOLE
PARTECIPAZIONE, DI ATLETI E NON .
MATTINATA RISVEGLIATA, DOPO LA PARTENZA DELLA MANIFESTAZIONE, DA UNA
VARIOPINTA SIT-COMMEDY, QUASI DA FILM, CHE SICURAMENTE AVREBBE FATTO
RIDERE UNA NOTEVOLE QUANTITA' DI TELESPETTATORI.
DOPO ALCUNI CHILOMETRI, DOPO LA PARTENZA, VISTO IL DILUNGARSI DEI
CHILOMETRI, E LA SPARIZIONE DI FETTUCCE BIANCO-ROSSE, CHE DOVEVANO
SEGNALARE IL CIRCUITO DA PERCORRERE, I PARTECIPANTI HANNO DECISO DI
FARE RETRO FRONT, E CON SOMMA SORPRESA SI SONO TROVATI DAVANTI
L'INTERO PLOTONE AGGUERRITO DI PODISTI CHE, A LORO VOLTA SONO
TORNATI INDIETRO.
A UN CERTO PUNTO, NEL BOSCO, GREMITO DA PODISTI IMPAZZITI, COME
FORMICHE STUZZICATE NEL LORO NIDO, (NON SO' SE RENDO L'IDEA) SI SONO
TUTTI TROVATI DAVANTI ALTRI PODISTI E POI ANCORA PODISTI E POI
ANCORA PODISTI, DA OGNI ANGOLO NE SPUNTAVANO E POI ANCORA E ANCORA.
ALTRO CHE FILM, NON C'E' VOLUTO NEANCHE IL REGISTA, SCENA DA OSCAR E
TANTE RISATE, SPECIALMENTE CON IL PRIMO ARRIVO DOVE GLI SPETTATORI
HANNO VISTO ARRIVARE UNA DONNA ASSOLUTA, PRIMA ANCHE DI TUTTI GLI
UOMINI, NIENTE CONTRO DI LEI, MA E' STATA SOLO UNA SORPRESA E
COMUNQUE BRAVA AD AVER FATTO IL PERCORSO GIUSTO.
PER I PODISTI NIENTE, E' STATO TUTTO UN RIDERE, ABITUATI A CORRERE,
(I CHILOMETRI NE HANNO NELLE GAMBE), MA GLI SFORTUNATI CAMMINATORI
NO, VISTO CHE PURTROPPO DA 6 KM DELLA PASSEGGIATA INIZIALE NE HANNO
INVECE PERCORSI 11,500, STREMATI MA GIUNTI AL TRAGUARDO, QUALCUNO HA
DETTO RIDENDO, MI MERITEREI 2 PACCHI GARA, INVECE DI 1.
PRENDIAMOLA COMUNQUE A RIDERE, C'E' DI PEGGIO. ALLA PROSSIMA....
<< PATTY >>
Era
iniziata bene la giornata con destinazione Vivo
D’orcia, uno dei tanti piccoli paesi della
Valdorcia da amare, con i suoi sentieri e le sue
cascate, la sagra del fungo porcino e i suoi
castagni. Alle 8.00 nella piazzetta principale
c’erano solo pochi intimi, poi ha iniziato a
riempirsi di podisti e ad animarsi in poco
tempo, qualche scambio di battute, chi chiedeva
come era il percorso, chi si rilassava
all’ombra, chi si scaldava, chi frugava fra i
volantini per scoprire magari qualche nuova
gara, totalmente in perfetta armonia. La
partenza si è avuta in perfetto orario, con il
sole ancora seminascosto e con la consapevolezza
che il bosco avrebbe garantito una quantità
d’ombra sufficiente per stare al fresco. Mi sono
incamminato in senso contrario alla corsa per
trovare un posto dove poter scattare le foto e
mi sono messo ad aspettare l’arrivo dei primi
podisti, ma, passata quasi un’ora, ho iniziato a
preoccuparmi e a pensare che potesse essere
successo qualcosa: in effetti su un percorso di
11 km – anche se come detto dai concorrenti
c’erano delle belle salite – un’ora di corsa era
un po’ troppo; poi incredibilmente ho visto
arrivare Daniela Furlani e mi sono detto: “va
bene che va forte, ma così non avrei mai
pensato” . Via via sono arrivati tutti gli
altri, chi più, chi meno arrabbiato per il
percorso, poco segnalato, ma sono stati numerosi
i commenti della bellezza dello stesso e, anche
se i passeggiatori hanno fatto 11 km come i
podisti, prendiamo il tutto come una bella
scampagnata e diamo la possibilità a chi ha
sbagliato di riscattarsi il prossimo anno.
Posted on by
Stefano
Grigiotti
http://www.sienarunners.it/
Vivo d'Orcia... commenti
In questa estate caldissima,
l’idea di tornare a fare una
corsa al Vivo D’Orcia e
respirare un po’ di fresco,
mi piace in modo
particolare, in più
finalmente hanno messo anche
la denominazione Trail.
E’ il terzo anno che andiamo
a correre lì e dopo due anni
di tentativi finalmente
hanno promesso di farci
correre tutto il percorso
sui sentieri nei boschi
dell’Amiata.
Il percorso non è lungo per
essere un trail (siamo
abituati a distanze più
lunghe) in più le
premiazioni abbondanti a
categorie attirano i più
competitivi.
Il clima è il classico della
gara su strada ma una volta
partiti viene fuori un bella
gara, percorso duro si sale
alle sorgenti, l’Ermicciolo,
percorsi ormai conosciuti
anche in allenamento
purtroppo la siccità di
questa estate fa sì che ci
sia un gran polverone, la
salita è dura ma
accettabile, le mie gambe
rispondono bene si sale fino
a 1250 mt , aspetto la
discesa , e finalmente
inizia il divertimento, il
basilaggio non è perfetto ma
abbastanza intuitivo, ad un
certo punto il patatrac……..noto
una freccia un po’ diversa
…..ma quelli avanti l’hanno
già seguita …non vedo più
balse…ma vedo una masnada di
gente che mi viene incontro,
realizzo che la maggior
parte dei partecipanti hanno
sbagliato strada…..dietrofront..alla
freccia, mi fermo e cerco di
risistemarla per non far
sbagliare gli altri dietro,
a quel punto lascio da parte
le velleità agonistiche mi
godo ancor di più il
percorso che alla fine darà
un dislivello positivo di
800 mt .
All’arrivo tante
polemiche…troppe…aggiustamenti
di classifica ad occhio e
qualche atteggiamento non
proprio in spirito trail.
Tanti commenti, alcuni
apprezzano il
percorso,qualcuno lo
definisce addirittura
pericoloso, ma questo è
TRAIL non la corsa su strada
della domenica.
Alla fine premiazioni per
tutti ma forse nella nostra
provincia ancora siamo pochi
a credere in questo tipo di
manifestazioni, di solito
nelle altre gare si respira
un’aria meno competitiva
siamo più attenti al
territorio, se si sbaglia
strada ci si ride su (il
vero trailer di solito è
anche più attento) e poi si
finisce tutti insieme a
tavola per passare un
momento di allegria
insieme, qui invece come
sempre sono scappati via
tutti.
Rimanere a mangiare nei
luoghi della gara insieme
agli organizzatori è anche
un modo di ripagarli anche
della passione che loro
mettono a nostra
disposizione per farci
conoscere i loro luoghi e
per farci divertire.
Di solito i Trail a cui
partecipo per me finiscono
così, correre altrimenti
solo per il pacco gara o il
premio di categoria non mi
arricchisce, ma una
full-immersion nel
territorio certamente sì.
Author: Crespo
http://www.giusepperosati.net/
Conclusioni
Questa
é stata la terza edizione della manifestazione. L'anno scorso
era andato tutto nella normalità. Però anche la prima edizione
era stata adeguatamente scioccante ed allora era corsa su strada,
non compariva la dicitura trail. In pratica era successo che una
partecipante della Mens Sana alla passeggiata si era fratturata un
braccio; un podista del Valenti aveva avuto bisogno di alcuni
punti in una gamba ed un altro dell'Aurora, in una caduta più che
rovinosa, si era rotto la fronte ed un dente e successivamente oltre
alle radiografie gli era stato ricucito un ginocchio....
Statisticamente prevedo un 2013 tranquillo; ma per la quinta
edizione, dispari, forse sarà il caso di procurarsi, oltre alla
collaborazione dell' UISP, anche quella della Curia, meglio della
Diocesi, che contribuiscano con un'abbondante benedizione !