Nuovi brividi

Scritto da   CARLA BOLDI

 

 4 SETTIMANE ALLA MARATONA

 

Sto continuando ad allenarmi, imperterrita, cercando di risolvere i problemi che via via si affacciano. I  150 addominali del mattino, che nel frattempo sono diventati 200, stanno facendo sentire il loro effetto nella tenuta della postura e per contrastare i crampi dei  quadricipiti, che si sono presentati durante la parte finale dei lunghi,   ho richiamato le  ripetute in salita lasciate da un paio di mesi, sperando così di rafforzare un po’ la muscolatura.

Mercoledì  pomeriggio,  nonostante una temperatura di oltre 20° una foschia fitta si alzava dai campi e l’umidità mi avvolgeva soffocante, la sentivo sul corpo, sulla faccia, intorno al naso. Mi sembrava di essere  un pollo arrosto ricoperto dalla pellicola trasparente che si usa per conservare i cibi in frigo.

Faticavo  a respirare e rivoli di sudore mi scendevano lungo le braccia, le mani, le dita.

Con  ancora nelle gambe i 30 km di domenica e i 13 km a ritmo medio di martedì ho fatto 4 mille in salita, durissimi a livello muscolare, ma non ho mollato. 

Una riflessione: solo un mese fa questa sequenza di allenamenti non sarei riuscita a farla e correre con una giornata così afosa mi sarebbe stato mentalmente impossibile. Ma ora voglio, non devo, voglio,  arrivare in fondo e constatare di reggere questi allenamenti mi dà una carica fortissima.

 

Ho bisogno anche di un nuovo paio di scarpe da gara e vado nel negozio di fiducia. La scelta è ampia non solo per le scarpe ma anche per le  maglie,   i pantaloncini  e i vari accessori. Sono tentata di comprare tutto. Questo meccanismo lo devo capire, più si diventa lenti e più aggeggi tecnologici si acquistano, forse  nella speranza (illusione…sogno…fantascienza?) che questi ci facciano ritrovare i ritmi perduti. Gambaletti a compressione, maglie super tecniche, asciutto dentro asciutto fuori, (ma non era la pubblicità di un pannolino per bambini?), satellitari che calcolano anche quanto tempo stai seduto e fanno suonare un allarme perché tu ti muova.  Sono passata da “in inverno metti la maglia di lana sotto la canottiera sociale, perché il cotone rende freddo” a “capo estremamente tecnico che  garantisce la giusta temperatura corporea sempre  con ogni condizione atmosferica” maglietta che stringe come una seconda pelle e evidenzia impietosamente ogni rotolino di ciccia che non dovrebbe esserci. Da perderci la testa!

 Alla fine ho acquistato solo le scarpe, ma da qui al 27 Novembre non è detto che non ritorni sui miei passi e devo ancora valutare bene l’abbigliamento. Nulla al caso!

Avanti.