Domenica 27 agosto 2017
Ore 9.15 partenza Vivo d’Orcia
Il progetto “Ecomezza delle Acque” nasce dalla volontà delle Pro-Loco
delle frazioni di Vivo d’Orcia, Campiglia d’Orcia e Bagni San Filippo
situate nella zona sud –est del comune di Castiglione d’Orcia,insieme
agli organizzatori del Tuscany Crossing( la 100 km della Valdorcia), che
usano le gare podistiche per promuovere il territorio ( e quale miglior
modo se non attraversarlo a piedi camminando o correndo).
Tre anni fa è nata una gara, dei percorsi che uniscono i tre borghi
attraverso i sentieri rimasti tali nel tempo, certo qualche strada è
stata asfaltata e per questo il 20% di si corre su asfalto (comunque a
basso impatto ambientale in quanto il traffico è veramente ridotto al
minimo).
Saranno 21,5 km di gara competitiva (valida per il circuito Tuscany
Trail Crossing e Campionato provinciale di Short Trail per i tesserati
Uisp della provincia di Siena), ma ci saranno anche due passseggiate non
competitive di 6 e 10 km, (la prima interesserà le sorgenti del Vivo d’Orcia
e la seconda scenderà fino a Bagni San Filippo per ammirare la famosa
“balena bianca” (previsto servizio navetta per il ritorno a Vivo d’Orcia
solo su prenotazione).
Per i primi 150 iscritti maglietta tecnica e ricco buffet all’arrivo.
Regolamento e info su : www.tuscanycrossing.com tel 3938656521
Il percorso si snoda tra questi tre paesi:
Le fresche sorgenti del Vivo d’Orcia riforniscono tutt’ora la provincia
di Siena e la Val di Chiana, il luogo dove sgorgano è una bellissimo
bosco di faggi e castagni, il paese nasce intorno all’Eremo di San
Romualdo il quale aveva scelto questo luogo , descrivendolo come:
"selvaggio e magnifico, una piccola altura protesa al limite fra il
regno del faggio e quello del castagno, pochi metri pianeggianti presso
una stretta sinuosa, improvvisa, dalla quale scaturivano con fragore di
tuono due grosse e travolgenti polle d'acqua gelate".
Le calde acque di Bagni San Filippo invece fuoriescono dal suolo alle
pendici dell’Amiata, e anche questo è un luogo magico: prende il nome da
San Filippo Benizi che nel secolo XIII – secondo la tradizione - si
rifugiò in questi luoghi. Si narra infatti che il cardinale Ottaviano
degli Ubaldini per superare le difficoltà del conclave di Viterbo
(1268-1271), riunitosi dopo la morte di papa Clemente IV, propose ai
cardinali l'elezione al papato di Filippo, priore generale dei Servi di
Maria. Il santo, saputa la notizia, rifiutò questo onore e
responsabilità, lasciò Viterbo e si nascose sul Monte Amiata per circa
tre mesi. Nella seconda metà del Quattrocento alcuni testi agiografici
dei Servi di Maria (per esempio fra Paolo Attavanti, Paulina
praedicabilis, Siena, 1494) narrano che Filippo si ritirò in una grotta
di questo luogo, e come Mosè, percosse con il suo bastone una roccia da
dove scaturì miracolosamente una fonte di acque curative che poi
divennero i Bagni di San Filippo. Oggi è una località termale (acque
sulfuree) piccola ma suggestiva per la presenza di depositi calcarei che
formano bianche concrezioni di carbonato di calcio e di cascatelle,
lungo il “fosso bianco” dove si trova l’imponente formazione calcarea
della Balena Bianca.
Infine Campiglia d'Orcia un abitato altomedievale che si sviluppa fra il
Poggio dello Zoccolino e la Valle dell'Orcia. I primi insediamenti umani
risalgono al 973 d.C. ed ancora oggi l'assetto di Campiglia d'Orcia
conserva l'impostazione ricevuta prima dell'anno Mille: quattro strade
ad andamento anulare, collegate fra loro da vicoli trasversali
Il nome deve le sue origini ai boscaioli, contadini e cacciatori: "gensque
virum trucis et duro robore nata" (una stirpe di uomini nata dai tronchi
del duro rovere). Il paese sorge alle pendici di una formazione calcarea
sulla cima della quale fu posto un campanile, accessibile tramite un
sentiero. Da lassù si ha una spettacolare visione dell'intera Val d'Orcia
e di buona parte dell'Amiata Senese. |