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22 aprile 2017 |
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Castiglion d' Orcia | |
TUSCANY CROSSING TRAIL | |
5a edizione |
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Scritto da MICHELE ROSATI |
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Il Senatore
Eccomi di nuovo a scrivere poche, ma profondamente sentite, parole sulla manifestazione che ha irrimediabilmente traviato il narratore verso il perdizioso universo dell’ultra-trail. Questa volta non vi tedieró con l’usuale narrazione dei tragicomici accadimenti che puntualmente costellano le imprese di questo moderno Don Chisciotte, cui superbamente ho l’ardire di accostarmi. Desidero piuttosto ringraziare l’organizzazione ed i volontari tutti, in particolar modo la coppia presidenziale dei Siena Runners, Paola Stefanucci e Roberto Amaddii, per i momenti di onorata celebritá che mi hanno regalato .... se effimera vanagloria, come io sostengo, oppure meritato riconoscimento sta a voi deciderlo! La sera prima della partenza, alla conclusione del briefing pre-gara, si tiene la presentazione dei top runners, che vengono chiamati sul palco a ritirare il pettorale accolti dai calorosi applausi dei numerosi presenti: ecco il numero 1 consegnato alla vincitrice della passata edizione, il 2 al secondo classificato (il primo non era presente quest’anno), l’11 alla due volte vincitrice di edizioni precedenti e che poi si confermerá per la terza volta il giorno seguente ..... per la consegna del 5, pari al numero delle edizioni cui ha preso parte, viene chiamato sul palco un individuo il cui tonnellaggio da solo é di poco inferiore al totale dei sopracitati: gli applausi si sprecano comunque anche per lui che, incurante della manifesta colpevolezza se si trattasse di un confronto all’americana sul trova l’intruso, é ben felice di godersi il meritato tributo. Nonostante Roberto, pur usando dolci parole, avesse ben chiarito che il motivo per cui mi trovassi lí era di esser l’unico rimasto ad aver partecipato a tutte le edizioni e che le mie prestazioni erano dal punto di vista tecnico a dir poco scarse, il semplice apparire su un palco, nell’era del merchandising, é stato sufficiente a rendermi un personaggio. Ecco cosí che il giorno seguente in corsa sono stato piú o meno riconosciuto da tutti come il veterano della gara e molti facevano capannello a chiedere informazioni sul percorso e consigli su come gestirsi .... se qualcuno avesse poi avuto l’ardire di sfilare senza neppure considerarmi, ci pensavo io a buttare lá una frase del tipo “Ora bisogna arrivare lassú” indicando il prossimo paese, oppure “La prossima salita non é troppo dura, a parte il tratto che arriva al podere” e cosí via, facendo volutamente intuire la dettagliata conoscenza del tracciato, al che la claque proditoriamente adescata rispondeva “Ah, ma tu sei quello che le ha fatte tutte!” ed il gioco era fatto, con il narratore che si ergeva dritto sui bastoncini come un serpe bottaio ed allargando soddisfatto il petto cominciava a raccontare le sue piú o meno immaginifiche esperienze. Per quanto concerne i consigli propalati sulla gestione dello sforzo, non ho remore a dire che ho fatto la mia porca figura (... non fosse altro che quasi tutti quelli che hanno avuto la buona sorte di essere da me indottrinati, mi hanno alla fine distaccato di un bel po’....); riguardo gli esempi sull’alimentazione ho invece fatto la figura del porco: l’ingozzarsi di pane e olio con salame e formaggio ai ristori non fa scandalo e rappresenta, se non la normalitá, un’usanza perlomeno diffusa in gare di questo tipo; stesso dicasi per l’assunzione di birra, anche se di norma in bicchieri piuttosto che in bottiglie ..... difficile da giustificare ahimé, se non come ben augurante ritualitá, il caffé abbondantemente corretto con grappa al ristoro del 75° Km gestito dal gruppo Valenti. Finalmente all’arrivo dove giungo come sempre a notte fonda, ebbro di felicitá e non solo, un ulteriore e graditissimo riconoscimento: insieme alla medaglia di finisher una meravigliosa ceramica artistica con l’effigie di un sole ridente. GRAZIE GRAZIE GRAZIE GRAZIE GRAZIE .......... |
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