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LE
TERRE DI SIENA 2017 IL RISTORO DI PIAN DEL LAGO |
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Scritto da PIETRO GIANNITTI |
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Domenica scorsa alle Terre di Siena è stato il mio terzo ristoro a Pian del Lago al Km 40: ormai una consuetudine e per il secondo anno insieme alla nostra squadra gemellata della Chianina Runners di Montepulciano Stazione. Non nascondo la voglia che avrei avuto di correre e di riprovare ad affrontare la 32 km, ma al sabato per la paura di essere pochi al ristoro ho scelto di stare lì ad aiutare. Invece la domenica mattina eravamo una "marea" di gente. Ma ormai la decisione c'era stata ed essendo così tanti ci siamo disposti ai lati della strada, facendo passare i podisti in mezzo e offrendo loro acqua, the, sali, coca e da mangiare arance, limoni, banane, torte e frutta secca. Quest'anno grande successo dei sali: 2 su 3 dei podisti li chiedevano a gran voce; in ribasso la Coca Cola che gli altri anni andava parecchio e quest'anno scelta da pochissimi. Ovviamente al Km 40 confluivano tutte le 3 gare. I primi della 18 Km a stento salutavano; nessuno si fermava e spesso "saltavano anche il ristoro". Poi a mano a mano aumentavano i saluti, gli scambi di sorrisi e parole, le prese in giro. I primi gruppetti della 32 km (che spesso si mischiavano con gli ultimi della 18) e i primi gruppetti della 50 km (che si mischiavano con quelli della 32 km) si fermavano quasi tutti, anche solo per 5 secondi ma un bicchierino e un assaggio alle torte o alla frutta lo facevano. Da metà podisti della 32 km e diciamo i 2/3 della 50 km aspettavano il ristoro come una manna dal cielo: molto provati fisicamente, dalle facce quasi imploranti cibo, si rifocillavano e stazionavano al ristoro anche per minuti. Tanti i complimenti ricevuti, per l'organizzazione e per le bellezze del luogo, specie da chi proveniva da fuori regione. Abbiamo parlato con il gruppo dalle canotte blu che veniva da Bologna, con dei triatleti per la prima volta alla prova dei 50 km, con i nostri amici e compagni di squadra che si sentivano ancora più supportati e incoraggiati nel loro sforzo. Vivere un ristoro così lungo, dalle 8 alle 16 circa, oltre alla preparazione del sabato, è un'esperienza che ogni podista, a mio parere, dovrebbe provare. Spesse volte si corre e si criticano gli organizzatori, ma far andare tutto liscio non è facile e soprattutto ci vogliono tante persone e braccia disponibili che per una volta facciano il sacrificio di non correre la manifestazione L'esperienza del lavoro al ristoro, oltre che alle gare organizzate da noi, ci vede alla Maratona di Firenze, dove ti passano davanti anche 10000 persone e in alcuni momenti non riesci ad alzare nemmeno la testa, perchè sei a capo basso a riempire l'acqua o miscelare i sali. Addirittura non riesci a farcela e i podisti stessi ti prendono la brocca in mano e si riempiono da soli i bicchieri dal catino d'acqua! Ecco in quella circostanza dici: era molto meglio se la correvo !
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