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Befana | |
Castelmuzio | |
e Petroio | |
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La meridiana di Castelmuzio che ha scandito il tempo di chi è arrivato ultimo |
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Mentre gli altri hanno viaggiato con GPS collegato ad orologio atomico | |
Oltrepassato il titubante Capodanno eccoci velocemente arrivati alla Befana, che tutte le feste, ma non le polemiche, ha portato via. Come diceva Rodari, pare che anche il 2018 avrà il martedi dopo il lunedi e si ripeteranno sia Carnevale che Ferragosto e speriamo che i buoni propositi perdurino, senza essere stati portati via dalla Befana e nemmeno dai Re Magi, che pure loro li rivedremo non prima di un anno. La Scoputa Vecchietta per il terzo anno ha fatto sosta per l'Evo Run a Castelmuzio, l'antico Castel Mozzo, nella zona di pertinenza organizzativa di Roberto Amaddii e dove anni fa per la prima volta gli stradisti senesi assaggiarono il fango e gli scoscendimenti del single track. Il percorso in pratica più corto di quanto annunciato ha fatto il giro del Poggio, quello con la Croce, salendo per un bel bosco fino a Villa Salimbeni per scendere a Petroio. Paese questo famoso per i cocci e per aver dato i natali nel 500 a Bartolomeo Carosi, meglio conosciuto come Brandano, detto il Pazzo di Dio. Per intenderci quello che disse "Quando le carrozze andran senza cavalli, il mondo sarà pieno di travagli". Come se a quei tempi non succedesse niente. Ma peli sulla lingua, da bravo predicatore, non ne aveva: si rivolse direttamente dandogli del "bastardo sodomita" al papa Clemente VII Medici. Le conseguenze ve le potete immaginare. Personalmente conservo dai primi anni che correvo una sua statuina in coccio, 25 cm, trofeino della "Scarpinata tra i Cocci" che ci si teneva in quegli anni. (Anni settanta, no 500!) |
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Lasciato
alle spalle Petroio ed i suoi ricordi è stato completato il periplo
del territorio di una cacciata al cinghiale e non sentendo colpi di
sovrapposto, ho sperato che se la fosse cavata. Senza sminuire la
prelibatezza dei suino-selvatici insaccati, stamani aleggiava
aria ecologica oltre la Valdorcia e la Val d'Asso, fino dove si
vedeva Montalcino, che si inoltra fino questi paraggi, a Montisi,
con la sua amministrazione. Il ritorno a Castelmuzio in
prossimità del paese ha fatto un ricciolo offrendo una puntata sulla
strada di Pienza (e relativa pettata mozzafiato) avvicinandoci a
quella Santa Anna in Camprena, ambientazione del film
pluri-vincitore di Oscar "Il paziente inglese". Ma per Roberto
Amaddii è normale ambientare corse e trail su sentieri e strade
prestigiosi del cinema mondiale. Ecco uno dei molti motivi per cui
siamo invidiati a correre da queste parti, come si è dimenticato di
dire l'altra sera |
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PS: probabilmente il 4 marzo non ci saranno gare. Qualcuno ha voglia di organizzare un allenamento collettivo? Mi prendo l'impegno di fare pubblicità. (Ovviamente sul web). |
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