www . giusepperosati . net   

 

 

Befana
Castelmuzio
e Petroio
 

La meridiana di Castelmuzio che ha scandito il tempo di chi è arrivato ultimo

Mentre gli altri hanno viaggiato con GPS collegato ad orologio atomico
 
 
 

Oltrepassato il titubante Capodanno eccoci velocemente arrivati alla Befana, che tutte le feste, ma non le polemiche, ha portato via. Come diceva Rodari, pare che anche il 2018 avrà il martedi dopo il lunedi e si ripeteranno sia Carnevale che Ferragosto e speriamo che i buoni propositi perdurino, senza essere stati portati via dalla Befana e nemmeno dai Re Magi, che pure loro li rivedremo non prima di un anno. La Scoputa Vecchietta per il terzo anno ha fatto sosta per l'Evo Run a Castelmuzio, l'antico Castel Mozzo, nella zona di pertinenza organizzativa di Roberto Amaddii e dove anni fa per la prima volta gli stradisti senesi assaggiarono il fango e gli scoscendimenti del single track.    Il percorso in pratica più corto di quanto annunciato ha fatto il giro del Poggio, quello con la Croce, salendo per un bel bosco fino a Villa Salimbeni per scendere a Petroio. Paese questo famoso per i cocci e per aver dato i natali nel 500 a Bartolomeo Carosi, meglio conosciuto come Brandano, detto il Pazzo di Dio. Per intenderci quello che disse "Quando le carrozze andran senza cavalli, il mondo sarà pieno di travagli". Come se a quei tempi non succedesse niente. Ma peli sulla lingua, da bravo predicatore, non ne aveva: si rivolse direttamente dandogli del "bastardo sodomita" al papa Clemente VII Medici. Le conseguenze ve le potete immaginare. Personalmente conservo dai primi anni che correvo una sua statuina in coccio, 25 cm, trofeino della "Scarpinata tra i Cocci" che ci si teneva in quegli anni. (Anni settanta, no 500!)

 Lasciato alle spalle Petroio ed i suoi ricordi è stato completato il periplo del territorio di una cacciata al cinghiale e non sentendo colpi di sovrapposto, ho sperato che se la fosse cavata. Senza sminuire la prelibatezza  dei suino-selvatici insaccati, stamani aleggiava aria ecologica oltre la Valdorcia e la Val d'Asso, fino dove si vedeva Montalcino, che si inoltra fino questi paraggi, a Montisi, con la sua amministrazione.  Il ritorno a Castelmuzio in prossimità del paese ha fatto un ricciolo offrendo una puntata sulla strada di Pienza (e relativa pettata mozzafiato) avvicinandoci a quella Santa Anna in Camprena, ambientazione del film pluri-vincitore di Oscar "Il paziente inglese". Ma per Roberto Amaddii è normale ambientare corse e trail su sentieri e strade prestigiosi del cinema mondiale. Ecco uno dei molti motivi per cui siamo invidiati a correre da queste parti, come si è dimenticato di dire l'altra sera   Piero  Alberto Angela su RaiUno, quando ha menzionato anche Crete e Valdorcia parlando dei siti Unesco di questa zona.  All'Evo Run di Castelmuzio siamo stati un'ottantina di correnti ed una decina di passeggianti, stabilizzando una gara che tre anni fa l'ente di promozione promosse per forza, per contrastare e togliere partecipanti ad un altro ente di promozione, che si stava affacciando. Ma quest'altro ente si è poi autoretrocesso, non avendo la necessaria consistenza locale. Passata l'effimera ondata basata sulla propaganda webete, come dice Mentana, l'uomo demens, come dico io, si squaglia ed i poteri forti ripigliano il sopravvento.

 

 

PS: probabilmente il 4 marzo non ci saranno gare. Qualcuno ha voglia di organizzare un allenamento collettivo? Mi prendo l'impegno di fare pubblicità. (Ovviamente sul web).

 

   www . giusepperosati . net